» La soffitta di InchiostrodiVerso

Posts written by Lucio Musto

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    ci passo qualche volta... anche senza lasciare il saluto.
    Ma temo di aver letto solo una piccola parte di questo scrigno di gemme!
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    ma non fatevi illusioni.... purtroppo per voi, ritorno! :woot:
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    La soffitta di Inchiostro diVerso

    Ecco un posto bello,
    quello del mio sogno:
    io, cuore e cervello
    e una fresca piscina
    per farci dentro il bagno.

    la capanna piccina,
    la presenza di un amico
    solo discreto e silenzioso;
    con lui, il racconto antico
    in consonanza vicina.

    Io guardo speranzoso
    a questo spazio nostro
    che alla pace invita.
    « se l'animo ti mostro
    non esserne goloso! ».

    Dolcezza fa gioiello
    di questo posto bello.
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    :) :wub: :)
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    Dalla betulla

    Voce di foglia
    che alla brezza affida
    il suo passo di danza,
    voglio che sia
    il mio segno per voi.

    Impercettibile quasi,
    ma sufficiente a portare
    un messaggio sentito:
    « Ciao, amici,
    vi voglio bene ».


    Lucio Musto 29 ottobre 2014
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    Mi associo. Sembra l'appunto dell'ispirazione per un romanzo.
    Ma se lo immagino sviluppato non mi appare particolarmente originale; più che altro un riassemblaggio
    di pezzi da vecchi film . Questa la mia impressione
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    Si, c'è tutto. Lo spirito di ribellione insopprimibile che le travalica l'animo facendo esplodere la rabbia anticipatamente, all'ultimo appuntamento.

    Lei sa "che deve fare la brava", sa che "una madam che si comporta da maschio non ha più carriera"
    ma lei è ancora in carriera, con quel suo ultimo appuntamento; è la sua fragilità a rovinarla, non la sua recuperata dignità.
    Per quell'uomo lei è ancora la meretrice prezzolata, ed ha pagato per averla.

    Amanda ha torto, naturalmente, ma ci sarebbe piaciuto di più vedere quel coltello affondare nello stomaco del bruto,
    e questo rende vivo e prezioso il racconto

    Complimenti!
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    Mi allineo al parere di Erendal sui pregi compositivi. Assolutamente nulla da dire, scrivi benissimo.

    Il soggetto mi lascia invece dubbioso, almeno su un punto. Non mi riesce a vedere la pronta fiducia che un bandito da deserto, sia pure gentiluomo, sia pure pupillo di Blak Bart ed erede del suo fiuto, concede alla fanciulla vestita da maschiaccio che si fionda giù dalla diligenza assaltata.

    Troppo ganza lei e troppo frellocco lui, insomma; un racconto femminista con un femminismo troppo squillante... a mio avviso.
  9. .
    Perfetto Eleven Dark, non una sbavatura, non una parola di troppo. Nel sottofondo mi sembrava di sentire le note di "Mezzogiorno di fuoco"

    Se proprio dovessi fare un appunto, dovrei dire che non sta bene farsi aiutare dalla magia indiana per ammazzare un bianco,
    fosse pure quella carogna di Jack Manolesta. Ma posso perdonarti: i tempi sono cambiati, ormai.
    Non ha visto che i pellerossa li mettono pure sul Presepe?

    Bravissimo!
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    " le barzellette sono tutte vecchie ".
    Su quest'assunto uno scrittore di fantascienza degli anni '70 (ma non ricordo chi) ci costruì un molto gustoso romanzo (ma non ricordo quale), dove fra l'altro rimaneva, insoluto ed un poco tenebroso il dubbio di base.
    " Perché " le barzellette hanno insito un dejà vu, che è il seme della nuova risata?

    Boccaccio sosteneva che la comicità consista nella prevedibilità grottesca di quanto sta per accadere, per cui possiamo pensare che quell'impressione di preveggenza non sia dovuta altro che alla nostra immaginazione in inconscia prefigurazione dello scenario che va sviluppandosi nel racconto.

    Parteciperò, con un mio vecchio racconto che non so se sia mio, o sia la trascrizione di una più antica barzelletta ascoltata chissà quando, chissà dove. Si intitola "USL40 - Martedì" S.E.&.O.
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    CITAZIONE (*Lotus*Dragon* @ 15/7/2013, 18:43) 
    Mi è piaciuto...sinceramente mi aspettavo una cosa politica o religiosa hehehe.. ma mi hai stupito mi è piaciuto veramente. :)
    é tutto come un sogno e alla fine svaniscono tutti... very nice..

    Politica o religiosa in Fantasy?... ti ringrazio davvero!

    Non credo che sia forza mia scrivere di fantapolitica originale, poiché la politica è talmente fantasiosa di per se (pensa ai miracoli economici, ai conti dello Stato che vanno a posto per magia di un professore, ai pareggi di bilancio ottenuti con uno schiocco di dita...) che manco il mago di Oz in combutta con Merlino e tutti i Druidi al completo forse saprebbero inventarsela...

    E quanto a quella religiosa... è così tanto difficile scindere nella mente della gente la religione dell'anima con le seduzioni della borsetta che è saggio lasciar perdere! se no ti vai ad ingarbugliare in una selva di atei-bigotti capacissimi di imbozzolarti come una mosca nel filo di ragno!...

    No, prudenza ed un nonnulla di saggezza impongono di tenerti lontano da tali insidie

    comunque, ancora grazie del tuo intervento

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    PS - se leggi più su, i commenti prima dei tuoi, scoprirai che più che altro vuol essere un apologo morale
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    Io, come mio solito non voterò, ma voglio lo stesso complimentarmi con gli autori.
    Il fantasy è un genere infido, perché sdrucciolevole assai, e ti porta, tuo malgrado, a risolvere gli inghippi della narrazione con facili nuove invenzioni, fantasie appunto, che naturalmente appesantiscono la trama, soprattutto quando sono posticci non ben integrati nel tutto ma appunto appiccicati lì tanto per risolvere un impasse.
    Devo dire che pochissimo e pochissimi fra i nostri autori sono caduti in questo facile e comune trabocchetto, mantenendo alta la qualità complessiva del "prodotto".

    Congratulazioni quindi, e naturalmente non dimentichiamo che a migliorare c'è sempre spazio! :) :) :) :)
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    A me, semplicemente, il racconto non è piaciuto.
    Non nel suo contenuto, francamente modesto e troppo simile a tante altre storie consimili, ma non giudicherò perché il fantasy di maghi, streghe, gnomi ed altre creature fantastiche ammucchiate e non caratterizzate (l'ho già detto altrove) mi confonde e distrae senza darmi alcun godimento.
    Non nella stesura del dialogo, pesante, monotono, lungo ed eccessivamente ridondante nell'individuazione dei personaggi (Tizio disse, Caio rispose, Tizio replico, Caio disse, Tizio ribadì....).
    Non nell'articolazione della storia, come già rilevato da altri: un cappello enorme sotto cui sbuca un corpicino rachitico.

    Ma ripeto questo è solo un mio parere personale, assolutamente discutibile; del resto, già quando avevo undici anni ed energie da vendere non riuscii a finire la lettura de "I miserabili" di Victor Hugo, e si che si trattava di un capolavoro, dicono...
  14. .
    Tutto decisamente bello. Mi associo ai complimenti di Erendal e Miss Loryn.
    Anche a me sono piaciuti particolarmente i pezzi in corsivo...

    Naturalmente spezzo una lancia in favore degli avvoltoi; brutti e sgradevoli lo sono senz'altro, ma ci evitano di vivere in un mondo appestato. Se ti sentono quelli della Lipu che decapiti gli avvoltoi... :D
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    Il racconto c'è, e valido mi sembra il travaso generazionale di principi,regole morali e sentimenti. Padre e figlio sembrano ricavati dallo stesso modello, e mi va bene; snellirei alquanto le descrizioni e caratterizzerei meglio i personaggi.

    di "copiato" da altri fantasy, come benissimo rilevato da Deilantha, ci trovo le aquile; non in quanto creature in se, che sarebbe irrilevante, ma come ospiti intrusi nel racconto: non si da che creature siano, da dove vengano, perché esistano... solo araldi della virtù, che vengono a risolvere le situazioni ingarbugliate. Mi sembra troppo facile...
274 replies since 2/10/2010
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